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La Parità di Genere è un tema attuale: l'Unione Europea promuove una società ed un’economia basata sulla parità di genere. Nel 2022, per la prima volta, l’Italia ha pubblicato la strategia nazionale per la parità di genere 2020-2025. 

Finora nessun Paese europeo ha realizzato la parità tra uomini e donne: i progressi sono lenti e i divari di genere persistono nel mondo del lavoro e a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni; nelle posizioni dirigenziali e nella partecipazione alla vita politica e istituzionale. 

 

Oggi sono tanti gli stereotipi che impediscono alle donne di avere le stesse opportunità rispetto agli uomini, nella vita privata e nel lavoro. I principali stereotipi da superare sono: 

  • Occuparsi della famiglia è il principale compito delle donne 
  • Le donne non hanno le qualità per avere ruoli di potere 
  • Le donne non sono portate per il lavoro nei settori tecnico-scientifici 
  • Nei convegni parlano più uomini perché non ci sono abbastanza donne esperte 
  • Lo stipendio dell’uomo deve essere la fonte di reddito principale in famiglia 

 

Esistono ancora tante situazioni di ingiustizia e violenza nei confronti delle donne e la società e le organizzazioni perdono il contributo importante di metà della popolazione: 

  • l’Italia è penultima in Europa per % di occupazione femminile 
  • l’Italia è al 110° posto su 146 Paesi in Europa per partecipazione economica ed opportunità delle donne; procedendo al ritmo attuale, in Italia serviranno 150 anni per colmare il divario tra uomini e donne in termini di partecipazione economica ed opportunità 
  • a parità di ruolo, competenze e lavoro, le donne vengono pagate meno degli uomini 
  • l’Italia sarebbe un Paese più ricco se la % di occupazione femminile fosse più alta 
  • nelle regioni in cui l’occupazione femminile è più alta, il numero di figli è più alto. 

 

Inoltre, gli stereotipi di genere non fanno bene a nessuno, perché anche gli uomini sono ingabbiati in ruoli e aspettative che ne condizionano le scelte e il modo di costruire relazioni con gli altri. 

 

 

Cosa fa L’Ovile per la Parità di Genere? 

 

L’Ovile ha deciso di certificarsi nel 2023 secondo la UNI/PdR 125:2022 “Linea guida sul sistema di gestione per la parità di genere”, certificazione che supporta le organizzazioni nel promuovere la parità di genere. Promuovere la parità di genere in cooperativa significa: 

  • superare stereotipi e ostacoli culturali ed organizzativi 
  • creare condizioni eque e garantire uguali opportunità a lavoratori e lavoratrici, indipendentemente dal genere. 

 

Abbiamo già messo in atto alcune azioni concrete per raggiungere la parità di genere: 

  • Il Cda ha definito obiettivi strategici per raggiungere la parità di genere, anche nelle posizioni di responsabilità e di rappresentanza 
  • Formare tutti i lavoratori sui temi della Parità di Genere, per rendere tutti più consapevoli 
  • Creare di consapevolezza per contrastare i fenomeni di discriminazione per questioni di genere in tutte le attività della cooperativa 
  • Ci siamo dotati di adeguate misure per gestire ogni forma di abuso, molestia e violenza: tra queste, comunicazione e formazione adeguate per i lavoratori, e una piattaforma per la raccolta di eventuali segnalazioni 
  • Sviluppare misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per facilitare lavoratori e lavoratrici nel far fronte sia agli impegni lavorativi che ai compiti di cura 
  • Promuovere i congedi parentali, sostenendo i lavoratori e le lavoratrici nel loro ruolo di genitori 
  • Comunicare usando un linguaggio inclusivo e superando gli stereotipi di genere 

 

Per promuovere questo progetto abbiamo anche costituito un Comitato per la parità di genere: Elisa Cocchi (vice presidente, ufficio risorse umane e coordinatrice del comitato), Chiara Campion (comunicazione), Luca Corradini (sistemi di gestione), Beniamino Ferroni (direttore risorse umane). 

 

 

Che cosa fare in caso di mobbing, molestie, abusi e violenze? 

 

La molestia sessuale è un atto di discriminazione ai sensi della normativa, e consiste in ogni comportamento a connotazione sessuale espresso in forma fisica, verbale o non verbale, che sia indesiderato e che abbia lo scopo o comunque l’effetto di violare la dignità e la libertà della persona che lo subisce e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. 

Rientrano nella definizione di molestia sessuale anche l’abuso sessuale, che fa riferimento a qualsiasi intrusione fisica o psicologica di natura sessuale effettiva o minacciata, posta in essere sia con l’uso della forza, sia profittando delle condizioni di squilibrio e di coercizione nei confronti dei beneficiari e lo sfruttamento sessuale, che consiste in qualsiasi abuso, effettivo o minacciato, delle condizioni di vulnerabilità, dello squilibrio di potere o della fiducia per scopi sessuali nei confronti delle persone beneficiarie. 

La molestia sessuale si configura anche laddove il comportamento dell’autore non sia accompagnato da ricatto o minacce, ma sia egualmente offensivo e indesiderato per chi lo subisce. Anche un singolo atto isolato, non ripetuto, può costituire molestia sessuale. 

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono da considerare molestie sessuali: 

  • espliciti o impliciti riferimenti o allusioni a sfondo sessuale, che risultino offensivi o turbino la serenità del destinatario; 
  • intenzionale ricorso a contatti fisici indesiderati, impropri o sconvenienti e/o a gestualità allusive e provocatorie; 
  • utilizzo intenzionale ed esplicito di frasi o comunicazioni scritte, a sfondo sessuale che risultino indesiderate e offensive, apprezzamenti di tipo fisico inopportuni, offensivi o comunque indesiderati; 
  • ricorso a gesti e comportamenti a chiaro riferimento sessuale, anche non verbali, tali da ledere la dignità del destinatario; 
  • richieste di prestazioni sessuali dietro promesse di vantaggi professionali ed economici; 
  • minacce, ricatti e ritorsioni subìti per aver respinto comportamenti a sfondo sessuale, che incidono, direttamente o indirettamente, sulla costituzione del rapporto di lavoro, il suo svolgimento, la progressione di carriera, l’estinzione del rapporto di lavoro, la formazione e l’attività di volontariato. 

 

È considerata discriminazione aggravata la molestia sessuale perpetrata nei confronti dei dipendenti e dei terzi destinatari delle attività di pubblico interesse demandate all’Ovile, in ragione del sesso o dell’orientamento sessuale, dell’origine etnica, della religione, delle convinzioni personali o politiche, della disabilità e dell’età o con il coinvolgimento di trafficanti di essere umani e delle vittime del traffico finalizzato allo sfruttamento sessuale. Costituisce, altresì, discriminazione aggravata, la molestia sessuale reiterata e quella perpetrata da parte di un superiore gerarchico. 

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono proibite le seguenti condotte: 

  • commettere atti di abuso o sfruttamento sessuale; 
  • compiere atti sessuali con persone di età minore degli anni 18 o con utenti/ beneficiari adulti 
  • offrire denaro, opportunità lavorative o progressioni di carriera, beni o servizi per ottenere prestazioni sessuali o mettere in atto altre forme di comportamento umiliante, degradante e di sfruttamento sessuale; 
  • produrre, procurare, distribuire o usare materiale pornografico nelle sedi dell’Ovile o con attrezzature e risorse dell’Ovile; visionare materiale pornografico o navigare su siti o forum pornografici o su forum o inviare e ricevere e-mail a contenuto pornografico. 

 

Vi invitiamo a segnalare eventuali episodi all’apposito comitato, cui partecipano i membri dell’odv e Elisa Cocchi in quanto coordinatrice del comitato PDG. cliccando sul pulsante. A tutela di chi denuncia, le segnalazioni saranno gestite in assoluta riservatezza.