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12 Aprile 2021
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  • Intervista
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  • persone al centro

Massimo scriveva poesie, da piccolo. Ora non più. Sa ancora scrivere bene, ma mette tutto se stesso nel lavoro. Concentrarsi su qualcosa lo aiuta a tenere a bada i pensieri negativi che la sua depressione porta con sé. Sono ormai molti anni che ci convive e ha trovato il suo modo per farlo. Adesso, è pronto per un passo avanti.


Ho 54 anni, sono nato a Reggio Emilia, ma vivo da molti anni con i miei genitori a Scandiano.

Purtroppo, questa pandemia ha cambiato molto la mia vita. Sono un uomo attivo, mi piace tenermi impegnato. Adesso mi mancano tutte le libertà di prima: viaggiavo, ho passato molte vacanze all’estero oppure nella casa della mia famiglia in Val D’Aosta, a sciare con gli amici. Mi piaceva uscire la sera con la mia compagnia perché i miei amici sono capaci di sdrammatizzare, farmi ridere e allontanarmi dai miei pensieri. Questa leggerezza mi fa stare bene.

Sono molto emotivo e suscettibile, per questo ho bisogno della compagnia e di un’occupazione che mi tenga lontano dalla macchinazione della mia testa. Vorrei non fermarmi mai a pensare. A vent’anni ho vissuto il mio primo disagio psicologico e la depressione è entrata nella mia vita. Da lì, un’esistenza di alti e bassi, come quella di tutti. Questo aspetto di me, che tengo monitorato, ha influito molto sulla mia vita. Se mi isolo e penso, come mi capita ora con la situazione attuale, tendo a perdermi nei miei pensieri e questo non va bene per me.

Nel lavoro ho trovato una distrazione molto utile. Nella mia vita ho cambiato molti lavori: ho iniziato a 14 anni come manovale da un muratore, ho lavorato in ceramica, ho fatto il carrellista e poi di nuovo il muratore insieme a mio padre. Adesso lavoro a L’Ovile come addetto del Servizio Ambientale, mi occupo dello spazzamento: svuoto i cestini e raccolgo l’immondizia. È un lavoro solitario, ma mi piace molto. Riesco ad organizzarmi e a gestire la mia mansione e poi ho l’occasione di essere a contatto con i cittadini: ogni tanto, un saluto o una chiacchiera veloce fanno piacere.

Credo che il lavoro sia sostegno di vita, non solo per lo stipendio, ma anche perché ti dà qualcosa su cui concentrarti e regala soddisfazione. Adesso, con la pandemia, è più difficile staccare la spina, perché dopo il lavoro vado subito a casa, ceno, faccio una passeggiata veloce e vado a letto. In ogni caso, credo sia un traguardo quello di avere un lavoro e conservarlo, di questi tempi.

Nei prossimi anni desidero trovare una compagna. Tutti i miei amici sono sposati con figli e anche per questo li riesco a vedere meno. Io vivo ancora con i miei, che sono ormai anziani e a volte non è facile. Mio padre è molto autoritario: sebbene mi abbia aiutato molto con i fatti, parlare con lui è difficile. Mi confido molto con mia madre. Anche mio fratello è sposato e ha due figlie… Penso sia il momento anche per me.

So che devo lavorare su di me e sul mio carattere per trovare una compagna. Una volta ero più affabile, ora sono piuttosto permaloso. Da giovane non lo ero e vorrei migliorarmi su questo.

Mi chiedi di altri prossimi traguardi? Ti dico, senza dubbio, arrivare alla pensione!

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